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Polenta Rapida

Pronta in 3 minuti

La polenta è anche definita l’oro della tavola, è un piatto rustico e popolare che appartiene alla nostra tradizione e al rito conviviale di versarla su un grande tagliere e mangiarla in compagnia. La polenta si presta ad essere preparata in molti modi diversi, si accompagna a carne, salumi, pesce, formaggi, cacciagione, funghi e verdure e in alcune ricette tradizionali dell’Umbria la si usa anche per preparare dei dolci tipici come la Fregnaccia o il Brustengolo. La polenta oggi ha perso la fama di cibo povero per rivestire anche panni eleganti.

La Polenta Rapida del Casale1485 è pronta in 3 minuti, non crea grumi e raggiunge subito la giusta consistenza. È ideale per chi ha pochissimo tempo da trascorrere ai fornelli, ma non vuole togliersi il piacere di gustare un piatto della tradizione italiana. La si può condire con il classico ragù oppure con acciughe e pepe o anche con formaggi fusi. È deliziosa se utilizzata come sostituto del pane, a fette. Il suo apporto calorico è inferiore a quello della pasta e del pane. La Polenta Rapida del Casale1485 è precotta, è fatta al 100% con farina di mais italiano e viene confezionata in atmosfera protettiva per salvaguardarne la freschezza e la fragranza. In ogni confezione è presente una ricetta tipica.

Cenni storici

Sin dalla più remota antichità, la polenta veniva preparata con farine derivate, mediante macinazione o trituramento, da cereali diversi, quali il farro, il miglio o il sorgo. È nel ‘300 e nel ‘400 che viene introdotto in Italia il grano saraceno (o frumentone), di facile coltivazione, proveniente dall’Oriente attraverso i Tartari e i Turchi. Dal grano saraceno si otteneva quella polenta grigiastra, ancora in uso in certe località, di cui parla anche il Manzoni:”…e lo trovò in cucina (Tonio) che..dimenava, col mattarello ricurvo, una piccola polenta bigia di grano saraceno..” (I Promessi Sposi, cap. VI).

Verso la metà del ‘500 in Veneto, comincia la coltivazione del mais, un nuovo cereale che arriva dall’America (e chiamato anch’esso, ma per equivoco, granoturco). Si tratta di una varietà di mais, tutt’ora diffusa nelle Venezie, dalla quale si ricava una polenta di colore quasi bianco. Ma a partire dal ‘600 va diffondendosi in Lombardia e in Piemonte un’altra qualità di mais da cui si ottiene una polenta dal colore giallo-oro; questa polenta ben presto si impone nei consumi e soppianta quasi completamente l’altra.

Dal ‘600 in poi il consumo della polenta giallo-oro va diffondendosi anche in altre regioni interessando l’Umbria. A mano a mano che si scende verso il Sud della nostra penisola, il consumo di polenta diminuisce a tutto vantaggio della pasta.

I segreti per farla bene

Se durante la cottura vi accorgete che la polenta è troppo tenera per l’uso alla quale l’avete destinata, potete renderla più consistente aggiungendo ancora un po’ di Polenta rapida Casale1485. Se invece alla fine della cottura vi accorgete che la polenta è troppo densa, potrete ammorbidirla aggiungendo poco per volta qualche cucchiaio di latte bollente. La densità giusta per la polenta, la si ottiene quando il mestolo potrà stare ritto da solo nel centro della polenta.

Il paiolo più adatto per cuocere la polenta è quello di rame non stagnato, ma in mancanza di questo si può ricorrere anche ai paioli di altro metallo che si trovano comunemente in commercio.

L’acqua in cui si cuoce la polenta va sempre salata con un cucchiaio di sale grosso per le preparazioni salate, mentre se si usa la polenta per preparare dei dolci l’acqua va salata, sì, ma solo con un cucchiaino di sale fino.

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